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domenica 14 agosto 2016

l'odissea di un passeggero: in traghetto con l'islamista?


Mi scrive poco fa un passeggero imbarcato in questo momento sulla nave "splendid" della compagnia GNV partita da Tunisi, con scalo a Palermo e diretta a Civitavecchia.
Ha inviato anche a me il suo biglietto nominativo quindi la presenza sulla nave è chiaramente accertata.
Assieme ai tanti passeggeri per bene italiani e stranieri mi racconta di parecchie persone, già imbarcate a Tunisi, che si stanno comportando non proprio esemplarmente verso gli altri passeggeri cucinando, inveendo contro gli altri naviganti e facendo apprezzamenti pesanti nei confronti delle passeggere imbarcate a Palermo.
Il mittente della missiva mi segnala che altresì che per prenotare una cabina in questo periodo hanno pagato importi non indifferenti, circa 300€ e che lui ed altri si sarebbero interessati presso la compagnia GNV per il rimborso(visto il viaggio poco gradevole), riferendo, di aver ricevuto a loro avviso risposte insoddisfacenti e che negano qualsiasi indennizzo.
Il personale però afferma di avere sotto controllo la situazione.
Tra le foto, per documentare l'accaduto, che sono state fatte pervenire dal passeggero in questione, ve ne è una certamente meriterebbe di essere osservata.






Il passeggero riferisce che ci sono molti altri personaggi vestiti alla stessa maniera di quello della foto e che sarebbero particolarmente attivi nei comportamenti poco rispettosi e invadenti che sono stati segnalati prima.
Ad uno sguardo attento ed avendo anche mostrato la foto anche persone che hanno vissuto i periodi bui degli anni 90 della guerra civile algerina mi è stato riferito che tale vestiario è tipico degli islamisti salafiti, gruppo presente anche in Tunisia tenuti sotto controllo durante il regime di Ben Alì e ampiamente invece tollerati dopo la primavera araba sotto il governo del partito islamista Ennahda e di nuovo tenuti sotto monitoraggio dall'attuale Governo laico della Tunisia in particolare dopo gli ultimi attentati nelle località balneari tunisine e al Museo del Bardo a Tunisi in cui ci sono state anche vittime italiane.
Una considerazione finale:sui tg ci facevano vedere scrupolosi controlli in uscita dall'Italia, ma non in entrata.
Non sarebbe il caso di "attenzionare", in un contesto così delicato di ordine pubblico, anche le navi in entrata specie provenienti da Paesi sensibili in cui sono attive cellule terroristiche?