Twitter

martedì 14 febbraio 2017

SCHIAVO O LAUREATO?

Nell'era del job act, della deflazione salariale, dello sfruttamento e della precarietà una nuova notizia fa capolino alle mie orecchie.




Una ragazza, di 24 anni che si è appena laureata in economia mi racconta una storia di sfruttamento che ha dell'incredibile relativa ad una nota società di revisione.
Ve la riporto qui in modo che possa svegliare tanti laureati presi a stage a non farsi schiacciare e pensare che tutto questo sia "normalità".
La nota società di revisione ha preso la ragazza a stage a soli 500 €(addirittura pubblicizzato in documenti interni) al mese dopo una lunga selezione tra molti suoi colleghi. Solo infatti i migliori possono accedere agli ambiti posti da stagista presso questa azienda.
La giovane comincia a raccontare vengono fatti lavorare come se fossero assunti con orari che vanno dalle 8 alle 21 e tra le altre cose, nel loro periodo di formazione gli viene richiesto di usare il telefono per contattare i clienti. 
Fin qui non ci sarebbe niente di male, se non che si scopre che il che la neo laureata in economia è costretta ad è impiegare, sotto pressione dei partner e dei quadri, il cellulare personale.
La giovane mi dice che i ragazzi come lei per non figurare di essere stagista, i quali non hanno diritto ad un telefono aziendale e quindi subire ulteriori "angherie", a suo dire sono costretti ad inventarsi delle scuse per dire di un avere un telefono cellulare personale con loro, poiché per contattare i clienti, non fornendo l'azienda un cellulare aziendale nemmeno una Sim, sono costretti ad usare il proprio telefono con conseguente aggravio di costi gli stessi. 
Quindi oltre a rimetterci per lavorare devono usare il proprio telefono cellulare personale per gli interessi dell'Azienda.
Questi stagisti, a dire della ragazza, sono ormai entrati in una mentalità di totale sfruttamento e sono costretti ad inventare scuse per dire che non hanno il telefono in ufficio per evitare appunto di pagare loro ciò che va nell'interesse della società.
Riprendendo le parole la mia fonte sostiene che: "non è carino farsi vedere come se l'ultimo stagista fa il difficile sull'uso di un di un proprio telefono personale per motivi di lavoro davanti ai manager" quindi "si è addirittura costretti a nascondere la propria condizione di sfruttamento di stagista sottopagato anziché impiegarla per lotte in merito al salario e ai diritti nella stessa società".
Nella stessa società quadri dirigenti dicono gli statisti di maniera chiara che: "sono graditi comportamenti proattivi e il fermarsi in ufficio oltre l'orario assicurato legalmente(le 18) anche se questo sarebbe palesemente illegale: notare che il salario dei ragazzi non cambia a seconda della loro "rampanza" e "produttività" a fine mese prendono sempre, questi poveri studenti e neolaureati in economia, ben meno di 1000 € al mese per un lavoro o meglio per una schiavitù non legalizzata.
Questa servitù della gleba del terzo millennio non ha nemmeno la possibilità di potere mantenersi poiché a questi schiavi non è condurre condurre una vita dignitosa avendo stipendi mensili o meglio(parziali) rimborsi spese per usare il termine corretto ben inferiori ai 1000 €.
Quindi, il largo ai giovani di questa azienda, in sostanza si traduce in "pagare per lavorare" rimettendoci per lavorare e devono oltretutto tutto vergognarsi della loro condizione di sfruttati davanti ai bei pagati manager della società poiché non fa figo.