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giovedì 23 maggio 2013

riflessioni sulla vera integrazione e sui "nuovi cittadini" decapitano soldato inglese in Uk invocando la guerra santa

Ieri due cittadini britannici di origine nigeriana hanno decapitato a Londra un soldato di 25 anni padre da poco di un neonato.
Vorrei proporvi alcune considerazioni:

come scrivevo ieri su twitter la cittadinanza con lo ius soli ,al contrario di quanto sembrano sostenere ministri ed esponenti del governo e delle istituzioni,  non fa integrazione la quale è ben altro dalla cittadinanza . Il killer dei soldati britannici aveva la cittadinanza britannica.

In gran Bretagna c' è lo ius soli ma come in Francia hanno e si sono creati ghetti, quartieri riservati agli immigrati.
Risultato? Sono tutti cittadini ma era solo un'etichetta, come la loro integrazione.
Come fanno in Svizzera(accusata sempre da certi benpensanti di essere chiusa e razzista) dove esiste la naturalizzazione si può imparare qualcosa:

Prima di tutto va evitato l'effetto ghetto e vanno accolte solo le persone che la comunità autoctona può effettivamente integrare(e che quest'ultima riesce ad integrare come numeri) per gestire al meglio il processo di integrazione ed evitare fatti come le periferie in fiamme di Parigi di Stoccolma o di Londra.
È inutile concedere la cittadinanza in maniera automatica tramite ius soli ad un minore se il resto viene tralasciato.
La cittadinanza è un percorso che si fa consapevolmente, una adesione a delle leggi, ad una cultura ,pur mantenendo le proprie specificità, ed è tutt'altro che automatica.
A mio parere, va istituito un meccanismo di cittadinanza con un meccanismo premiale(e di disincentivi qualora non venissero rispettati parametri minimi di rispetto delle regole).
Come ricordato da tanti immigrati onesti nel nostro paese non bisogna cercare la cittadinanza solo per  sussidi  ma invece va cercata parità di condizioni e regole certe(e chi sgarra va punito e non premiato).
Gli immigrati che si integrano ,a mio parere, non si vergognano della loro provenienza e della loro storia ma la considerano una ricchezza, a differenza di quel che pensano giornali medioprogressisti per imporre lo ius soli come forma mentis; 
oltretutto ,di conseguenza, non vedono come tabu la domanda "da dove vieni?" , per loro non è affatto un offesa chiederglielo , ma anzi è un volersi interessare al loro background di origine.
Il concetto "vive qua" =è integrato quindi è un cittadino in Francia ha funzionato?No, perchè si è voluto introdurre un diritto senza capire che non è quello che faceva integrazione .Ovvero il ragionamento pare sia:noi ti diamo i soldi ed una etichetta come cittadinanza e tu sei automaticamente un cittadino anche nei tuoi comportamenti nel tuo modo di pensare.
Che errore! 
Vi sono migliaia di casi di cittadini con la cittadinanza francese assegnata con lo ius soli ma che non si sentono europei a cui l'europa ha dato risposte solo a livello  di diritti formali.
Forse il problema è che a livello di diritto sostanziale invece la cittadinanza e i soldi del reddito di cittadinanza erano solo una farsa perchè a quel punto l'immigrato vive nel suo ghetto formato da giovani che sono cittadini francesi solo per nascita ma che in comune con i loro omologhi francesi non hanno nulla, che non vedono alcuna prospettiva in una autosegregazione mentale  che porta ad odio e risentimento verso lo stato(che formalmente ha fatto il suo dovere a livello di diritti) e gli autoctoni.
Perchè è stato creato il ghetto?
Forse perchè ,da visione giacobina, pensiamo ai diritti solo in termine di leggi e slogan da agitare , spostando i problemi altrove(da gestire dai razzisti e xenofobi e ignoranti cittadini più poveri) e sentendoci a posto con la coscienza per avere messo in piedi una falsa integrazione solo giuridica?
E' un po' troppo facile parlare di cittadinanza ed integrazione da radical chic quando il proprio riferimento quando si parla di immigrati è solo la propria colf o il proprio collaboratore domestico e non la realtà urbana dei residenti delle periferie autoctoni, vi pare?
E che garanzie hai che un bambino le abbia assorbite se assegni come in Francia la cittadinanza in automatico?Pensi apponendogli dalla nascita  l'etichetta francese o italiana questo sarà per certo un italiano o un francese?Allora sei un illuso o una persona che non ha mai visto cosa accede dove lo ius soli c'è già!
Per questo l'integrazione può avvenire per piccoli numeri per volta immersi pienamente nella società autoctona in modo che sia la società stessa che decida e si occupi al meglio di chi sceglie di intraprendere il percorso di integrazione.
L'integrazione  è quindi il primo dovere di un immigrato ma questa spinta può solo partire dalla volontà dell'immigrato stesso!


fonte: http://www.tempi.it/soldato-decapitato-a-londra-i-sospetti-terroristi-islamici-sono-cittadini-britannici#.UZ35A7EaySM